La nuova aerostazione di Venezia. La storia, il progetto, la macchina

La nuova aerostazione di Venezia. La storia, il progetto, la macchina

"A mio parere due sono le costruzioni anomale nel panorama di Venezia: i Molini Stucky e il Nuovo aeroporto. Per localizzazione, dimensioni, funzione... 200x200 sono le misure che tu mi hai dato dell'aeroporto, ormai completato. Misure che non appaiono al primo impatto esterno. Perché? Perché al contrario di quello di Shangai (è il più recente che io ricordi) - che è una grande costruzione lunghissima ed uguale - tu invece hai scelto la strada di dare una misura (umana? tecnica? artistica?) composita, in modo da sottolineare anche all'esterno la partizione che culmina nei sei finger di imbarco/sbarco, che all'arrivo o alla partenza sottolineano in modo inedito e piacevolissimo il percorso tutto vetrato da e per l'aereo, fatto inedito negli altri aeroporti (che io sappia). Vetrato giustamente, visto il panorama unico che si gode percorrendo i finger (ultimo addio o primo arrivo): Venezia, la laguna, Murano, Burano, Torcello, le montagne lontane! A quando gli aerei tutto vetro?". Così Carlo Aymonino in una lettera all'architetto dell'aeroporto Gian Paolo Mar, riprodotta nelle prime pagine del volume, esprime la sua emozione di fronte a questa immensa opera che è sorta lentamente e senza farsi troppo notare in una città difficile come Venezia. Ed è proprio con l'unicità del contesto ambientale ed edilizio che la nuova costruzione si è voluta confrontare esplicitando nell'immagine architettonica l'appartenenza ad una tradizione edilizia e costruttiva storicamente sedimentata. Sono stati ricercati continui e costanti riferimenti formali ai manufatti industriali e civili di Venezia come ad esempio le gaggiandre dell'arsenale: una serie di tante piccole cavane alte più di 13 metri con un motivo che unisce ogni ambiente all'interno, un'onda che diventa gigantesca nel salone delle partenze dove l'altezza interna raggiunge i sette metri e immense vetrate aprono l'areostazione alla laguna. Progettata per 5,5 milioni di passeggeri, la nuova aerostazione ha una superficie di circa 60.000 mq. Il volume di grande formato e tutto a colori racconta, come in una specie di diario, la storia dell'aeroporto e documenta attraverso circa 400 disegni e 150 illustrazioni a colori la complessità delle problematiche progettuali e di cantiere. Testi di Enrico Pollini, Giovanna e Paola Mar, Giorgio Finotti (sistema elettrico), Mauro Strada (impianti meccanici).
Prodotto fuori catalogo

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare