Ville venete: la provincia di Belluno

Ville venete: la provincia di Belluno

Nonostante sia caratterizzata da un territorio prevalentemente impervio e montuoso, che poco spazio lascia agli insediamenti umani, la provincia di Belluno conserva in un paesaggio ancora integro circa duecento ville venete, sorte in un intervallo di tempo che copre cinque secoli (XV-XIX) e quasi tutte concentrate nella stretta fascia di territorio che, dai versanti meridionali della catena montuosa delle Alpi, si affaccia sulla Val Belluna e, scendendo alla pianura dove scorre il Piave, interessa poi le pendici del versante opposto del fiume stesso. L'area interessata è quella compresa tra Belluno e Feltre, distinte realtà storico-culturali, che a partire dal 1404, anno della spontanea aggregazione alla Repubblica Veneta, soggiacciono ai medesimi provvedimenti imposti dalla Serenissima, ma che solo sotto il dominio napoleonico acquisiscono un assetto amministrativo unitario. Profondamente condizionato da fattori geografici, storici ed economici, il fenomeno della villa veneta in questo particolare territorio di montagna acquista così contorni unici e peculiari, in cui prende risalto lo strettissimo rapporto tra uomo e natura e conseguentemente tra paesaggio costruito e paesaggio naturale. Va infatti sottolineato che la villa, nella provincia di Belluno, nasce come dimora stabile del suo proprietario, il quale, possedendo del terreno coltivabile, vi risiedeva per poter seguire da vicino e molto spesso di persona quel lavoro che costituiva il suo unico cespite di guadagno. Nei numerosissimi centri frazionali dei diversi comuni della Val Belluna, infatti, ancora oggi è presente l'antica villa, fulcro vitale di piccoli organismi rurali, che emerge nel paesaggio circostante e si pone come punto di riferimento urbanistico e ambientale. Sviluppandosi in questo contesto economico e geografico, tra la villa e la casa rurale tradizionale si stabilisce subito un rapporto di scambio ed imitazione reciproco - non facilmente riscontrabile nelle altre zone del Veneto - con esiti particolarmente interessanti soprattutto negli edifici costruiti fino al XVII secolo. Solo successivamente, a partire cioè dal XVIII secolo, la villa viene concepita come sede di villeggiatura e, grazie agli scambi con la civiltà di pianura ed ai contatti con l'ambiente culturale gravitante attorno a Venezia, cambiano sia gli schemi architettonici che il valore sociale di tali dimore. A questa realtà già accuratamente messa in luce alla fine degli anni sessanta del Novecento ed analizzata in più occasioni dal professor Adriano Alpago Novello, l'Istituto regionale per le ville venete, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Mazzotti per la Civiltà Veneta, ha voluto dedicare un nuovo contributo scientifico, in grado di fornire un quadro aggiornato e dettagliato sull'effettiva consistenza di questo importante patrimonio architettonico, forse penalizzato dalla sua ubicazione geografica, ma grazie a tale marginalità rispetto ai centri di maggiore sviluppo ancora inserito in un contesto paesaggistico integro e profondamente suggestivo. Riproponendo la struttura del catalogo, il volume offre una lettura, il più possibile tecnica ed oggettiva, dei caratteri peculiari (paesaggistici, morfologici, storici, architettonici e decorativi) delle ville e delle case padronali 'tipiche' della provincia di Belluno, grazie all'elaborazione di una serie di schede monografiche, strutturate in modo da mantenere un utile collegamento referenziale con gli studi precedenti e i cui contenuti si ampliano a cascata in relazione agli elementi significativi che connotano il singolo complesso, approfondendo le principali tematiche di studio dei caratteri della villa veneta.
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