I ragazzi del Campiello. 11.

I ragazzi del Campiello. 11.

Un gruppo di lettere di una lontana parente morta di tisi a diciotto anni nel 1929 è lo spunto per "Finire oltre un diario" di Linda Baranzini. Il racconto ripercorre gli anni del collegio di una ragazza che inizia ad affacciarsi timidamente alla vita: le sue emozioni, i suoi sentimenti, il progredire della malattia. "Briciole di passato" di Sara De Balsi è un vero e proprio giallo famigliare. Perché nessuno in famiglia parla del padre morto ormai da qualche anno? Marinella cerca di capire le ragioni dell'ostinato silenzio della madre svelando i segreti che ne hanno accompagnato la scomparsa e varcando così la soglia che mette nell'età adulta. Un'antica pergamena, vergata nel decimo secolo da un monaco burlone dell'antico monastero di Sankt Florian, viene interpretata come un attendibile documento storico da uno studioso tedesco: è il gioco ironico di Cecilia Fabris in "Non vi fu mai per me piacere più grande". Nell'ingegnosa finzione storica si cela l'ironia per la nostra pretesa di indagare ogni cosa. I traumi famigliari di una ragazza fuggita dal padre-padrone riaffiorano quando la protagonista deve tornare a casa e assistere impietosa alla morte di lui. "Con un padrone" di Barbara Miceli racconta con un linguaggio sorvegliato la violenza domestica, la terribile resa dei conti tra genitori e figli, una sudditanza psicologica che neanche la morte riesce a estinguere. Katy, la regina del liceo, una ragazza fedele al proprio voler apparire a tutti i costi. "Caterina" di Daniele Michienzi riproduce con ironia i tic linguistici e le stravaganze di un ambiente fatuo e straniante, a cui la protagonista sarà fedele fino alla tomba.
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