Una storia russa

Una storia russa

In che modo la letteratura ci influenza come singoli e come società? Kononenko gioca con trame e citazioni, in un viaggio tra libri e continenti. Una storia profondamente ucraina, ironicamente a dispetto del suo titolo. Jevhen Samars’kyj scopre se stesso e il proprio paese, l’Ucraina, negli anni della caduta dell’Unione Sovietica, da ragazzo, prima di vedersi costretto a emigrare negli Stati Uniti, dove le comodità materiali e qualche soddisfazione professionale non basteranno a farlo sentire realmente felice. Ma a determinare il suo destino è qualcosa di tanto astratto quanto concreto: la letteratura russa, con i suoi archetipi e le sue pastoie. In Una storia russa, scritto nel 2012, due anni prima dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Jevhenija Kononenko riflette con l’ironia e la maestria così tipiche della sua scrittura sulla complessità di ogni identità, su un colonialismo politico e culturale ampiamente e lungamente ignorato e sulla forza della parola e delle storie. Tra scelte e fatalismo, modernità e radici, kitsch e liricità, Jevhen vaga tra Kyjiv, la provincia ucraina e il Midwest alla ricerca di se stesso e di una casa vera, scappando da Puškin e dai suoi personaggi, senza riuscire veramente a liberarsene. In che modo la letteratura ci influenza come singoli e come società, influendo sulle nostre decisioni e instradandoci a nostra insaputa?
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