Fascismo e politica dell'immagine

Fascismo e politica dell'immagine

A partire dagli anni sessanta, si è avviata un'ampia analisi del regime fascista e dei suoi meccanismi di funzionamento, che ha investito anche la sua politica culturale.Una fitta serie di studi dedicati alla letteratura, all'editoria, alla stampa, alla radio, al cinema, ai rituali di massa e così via, ha rivelato l'esistenza di un progetto culturale complessivo del regime. Ha riguardato anche la cultura figurativa? E lecito parlare di una politica del fascino anche per questo settore? La maggior parte degli studi ha indagato solo temi circoscritti, distinguendo sempre sempre, oltretutto, tra i materiali della produzione artistica 'colta' e quella vasta e multiforme 'imagerie' che, durante il ventennio, ha accompagnato la vita quotidiana delgi italinai. Mai, finora, dipinti e manifesti pubblicitari, sculture e grafica di propaganda, fotografie e francobolli, monumenti effimeri e non, erano stati interrogati tutti assieme, pur senza perdere di vista le loro diverse nature e funzioni, nel tentativo di dare risposta di questo libro di Laura Malvano che ricostruisce ad un tempo le domande rivolte dal regime alle immagini e le diverse risposte ricevute, mostrando non solo l'esistenza e le caratteristiche di un progetto globale del fascismo in questo campo, ma anche i modi in cui lo si realizzò.Diventa leggibile nel suo insieme, così, una pagina cruciale e ricca di implicazioni anche polemiche della storia dell'arte del nostro secolo, e da ciò traggono vantaggio non solo gli studi storico-artistico, ma le ricerche storiche in generale.
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