L'altra economia e l'interpretazione di Adam Smith

L'altra economia e l'interpretazione di Adam Smith

Tra il 1200 e il 1700 si manifestarono in Europa alcune realizzazioni significative di 'economia a servizio dell'uomo' che ebbero durata secolare. E quanto emerge, per esempio, dall'opera degli umanisti fiorentini, in cui si illustra il modello economico che, tra la metà del '200 e la fine del '500, informa le strategie delle compagnie commerciali toscane operanti nel mercato internazionale. La Repubblica delle Province Unite, nel '600, ne eredita non solo la moneta di conto, il fiorino, ma anche la struttura, come mostrano gli scritti degli autori olandesi del tempo. Con analoghe modalità si attua il decollo e si svolge, lungo il '700, il rapido sviluppo economico della Scozia occidentale, animata dal cosiddetto civic humanism. E questa in realtà l'economia politica che Adam Smith interpreta e illustra agli allievi del corso di filosofia morale da lui tenuto presso l'università di Glasgow. Lo evidenzia l'acuta e paziente analisi condotta da Gualberto Gualerni, volta a restituire un'immagine più autentica e complessa dell'economista scozzese, padre dell'economia politica, oggi quanto mai attuale a fronte della crisi delle ideologie marxista e liberista. In particolare, il saggio pone l'attenzione sulle tematiche che Smith affronta nella "ricerca dell'origine e delle cause della opulenza", individuandone la principale nella buona gestione dell'impresa. Da qui la riflessione sulla condotta dell'imprenditore, che ha cura di collocare al meglio gli operai...
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