La presunzione di non colpevolezza dell'imputato

La presunzione di non colpevolezza dell'imputato

Il volume si prefigge l'obiettivo di studiare la presunzione di non colpevolezza alla luce di un più complesso intreccio di problematiche rispetto ad un tempo. Alle questioni più tradizionali, rappresentate da un impiego non sempre ortodosso della custodia cautelare e da una ripartizione del rischio della mancata prova poco rispettosa della posizione di privilegio che la presunzione riconosce all'imputato, si aggiungono infatti un insieme di problemi più recenti: dalle politiche criminali tese a modulare le garanzie processuali in funzione della mera tipologia delittuosa (cd. "doppio binario") alle distorsioni mediatiche e ai processi virtuali saturi di ombre inquisitorie; dalle aporie cognitive determinate dal progresso scientifico (con le relative ricadute sul piano della concreta funzionalità della regola di giudizio dell'oltre ogni ragionevole dubbio) alla sfida dell'anticognitivismo, frutto di una visione pragmatico-utilitaristica del processo che trova la sua più significativa espressione nel patteggiamento; fino alle ultime tendenze, volte ad anticipare sempre più la soglia dell'intervento statuale (con la conseguente valorizzazione del requisito del "sospetto di reato") per contrastare le forme di criminalità più articolate e pericolose (da quelle di stampo mafioso ai reati legati al terrorismo interno ed internazionale): uno scenario assai insidioso dove il confine tra prevenzione e repressione appare non di rado evanescente.
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