La Philanthropic Society. Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)

La Philanthropic Society. Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)

Secondo un preciso orientamento storiografico sarebbe stato nella dinamica società inglese della «prima industrializzazione» che avrebbero preso avvio i complessi sviluppi all'origine dei moderni sistemi di giustizia minorile. Le avventure della Philanthropic Society offrono uno spaccato della feconda contaminazione tra diversi elementi contrastanti, polarizzati tra l'ansia di stanare il fanciullo deviante - presenza sempre più inquietante e minacciosa non soltanto per i ceti abbienti - e la trepidante aspirazione a realizzare l'ideale felicitario di una società armoniosa e ordinata. Primo abbozzo di uno spazio dedicato all'accoglienza, al confinamento e alla rieducazione dei minori ritenuti socialmente pericolosi, la nuova associazione filantropica - fondata dall'oscuro divulgatore newtoniano Robert Young, sotto il patrocinio del potente segretario di Stato per gli affari esteri Francis Godolphin Osborne, V duca di Leeds - riuscì a mettere in moto una rete tentacolare di notabili, giudici, magistrati e semplici benefattori della più diversa estrazione sociale, lasciando un'impronta indelebile nel dibattito britannico setteottocentesco. I moderni riformatori erano di là da venire, ma per quanto ancora avviluppata in un intrico di euforico dilettantismo, affarismo spregiudicato e audaci sperimentalismi imperniati sull'eccletticità delle competenze e dei saperi, una strada importante cominciava già a essere tracciata.
In Pubblicazione

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Piccolo catechismo sul sacramento della penitenza
Piccolo catechismo sul sacramento della ...

Vincenzo O. Benetollo, F. Vanzaghi
Missione banana
Missione banana

M. Piumini, Nick Place, G. Atzemi
Sete di champagne
Sete di champagne

Glez Montero
Per una nuova bellezza
Per una nuova bellezza

Bruno Mandalari, Silvia Brena