Cara mia
"Cara mia" prende le mosse dall’esilio di una bambina che con la sua famiglia lascia il Salento negli anni Cinquanta. Dopo molti anni, il rientro nella terra amata è una rinascita, un ritorno alla terra d’origine, alle sue radici profonde, alla sua lingua, ai colori, i profumi, il mare, anche se la riscoperta si accompagna alla consapevolezza delle contraddizioni sociali e politiche: tra cui, ora come all’epoca, le tragedie dei migranti. Cara mia diventa così un canto di rabbia e di rivolta oltre che di gioia in una solitudine piena, condivisa e profonda. Cara mia è anche una lunga lettera d’amore di una donna per un’altra donna, e per un uomo, e per una terra.
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