L'anatomia tra arte e medicina. Lo studio del corpo nel tardo Rinascimento

L'anatomia tra arte e medicina. Lo studio del corpo nel tardo Rinascimento

Nell'affrontare un approfondimento della relazione fra anatomia e arte, gli autori di questo volume si muovono entro un'area temporale e geografica che si riallaccia a quella già indagata in un precedente libro, "La bella anatomia". Il disegno del corpo fra arte e scienza nel Rinascimento, spostando la loro attenzione da Firenze all'Italia centro-settentrionale e al versante transalpino, e allungando lo sguardo fino al tardo Rinascimento, secondo la collaudata metodologia del confronto operativo tra testi e immagini che approda alle scelte ragionate dell'Atlante iconografico. Gli esiti dell'invenzione figurativa fiorentina orientata a un controllato classicismo, ben noti ormai anche fuori dalla città toscana, nel corso del Cinquecento vengono sottoposti a revisione critica e a discussione. Le figure proporzionate vitruviano-leonardesche, organizzate in ritmi armoniosi di rigoroso equilibrio, vengono assoggettate a tensioni dinamiche e a meccaniche forzature; così i corpi sono spesso rappresentati in scorci accentuati che ne esaltano la forma raffinata e le pose di decorativa eleganza; oppure ne abbreviano la struttura fino alla deformazione, con l'intento di recuperare un potenziale iperrealistico in funzione critica degli ideali di astratta bellezza.
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