Il mondo

Il mondo

In questo vero e proprio romanzo di formazione compaiono personaggi indimenticabili: come il Vitaminas, l'amico bambino il cui padre è un informatore della polizia franchista; o la piccola Maria José, l'amore infantile che poi il protagonista, scrittore ormai famoso, incontrerà di nuovo in occasione di una conferenza americana. E ci sono scene non meno memorabili: la visita al "quartiere dei morti", vero e proprio aldilà della strada; l'ambiente opprimente dell'istituto scolastico, metafora del grigiore vessatorio della società spagnola di quegli anni; il bellissimo episodio finale delle ceneri dei genitori. A Millas non interessa raccogliere i suoi ricordi come per un'autobiografia, ma mostrarli nella loro inevitabile compenetrazione con il presente, ceneri anch'essi di un passato che è impossibile disperdere. Un romanzo in cui l'infanzia e l'adolescenza del protagonista riemergono improvvise e prepotenti a fornire le tracce di un presente che resterebbe incomprensibile senza di esse. E il mondo della strada di casa, a Madrid, dove il bambino Millas andava a giocare e dove cominciavano a delinearsi le sue speranze e le sue angosce di uomo maturo; un mondo che con il passare degli anni, mentre sempre più si dilata in una geografia molto più vasta, ritorna inevitabilmente alle sue origini, perché la strada di casa si rivela alla fine essere "un'imitazione, un ritratto, una copia, forse una metafora del mondo".
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