Pensare architettura

Pensare architettura

Perché, mi chiedo spesso, si arrischia così raramente ciò che è immediato e ciò che è difficile? Perché nell'architettura recente si riscontra così poca fiducia nelle cose più peculiari che distinguono l'architettura: il materiale, la costruzione, il sorreggere e l'essere sorretto, la terra e il cielo, così poca fiducia in spazi liberi di essere autenticamente tali; spazi in cui si ha cura dell'involucro spaziale che li definisce, della consistenza materiale che li caratterizza, della loro capacità di ricezione e di risonanza, della loro cavità, del loro vuoto, della luce, dell'aria, dell'odore? In questa premessa al volume l'autore espone sinteticamente la 'sua' architettura, cercando una soluzione e un'alternativa ai modelli proposti dall'architettura recente. Il saggio "La bellezza ha una forma" è stato tradotto da Francesco Dal Co.
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