Goya. L'opera pittorica

Goya. L'opera pittorica

Ampia e aggiornata monografia sulla vita e le opere di Francisco Goya, pittore di corte, ritrattista originalissimo e testimone empatico delle violenze e della brutalità della sua epoca. Nella sua opera si trovano, profondamente mescolati, fino all'angoscia, il desiderio di libertà politica e morale e quello di assoluta indipendenza d'immaginazione creativa e realizzazione pittorica. Il destino di Goya è scritto nell'indirizzo della casa di Madrid in cui ha abitato per venticinque anni: calle del Desengano 1. Nessun biografo, per quanto fantasioso, avrebbe potuto inventare un recapito migliore. Nato prima di Mozart e di Canova e morto dopo Napoleone, Goya attraversa una lunghissima carriera, dall'ultima stagione del Rococò fino alle soglie del Realismo, sullo sfondo delle vicende che cambiano il corso della storia tra Sette e Ottocento. Illuminista o romantica, radiosa o sublime, la creatività di Goya rimane avvolta da un alone misterioso, come sottolinea Francisco Calvo Serraller nell'introduzione al volume: "Nonostante quanto scritto al riguardo nell'ultimo secolo raggiunga proporzioni sbalorditive, è significativo che ancora oggi l'interpretazione dell'opera di Goya risulti, da tutti i punti di vista, controversa, segnale inequivocabile che non è stato ancora possibile assimilarla - digerirla - completamente. Uno sguardo alle ultime pubblicazioni riguardanti Goya rende tutto ciò chiaro, poiché si continua a discutere su ciascuno degli aspetti rilevanti che, dal punto di vista ideologico, biografico o storico, si trovano nella sua opera. Questa è, in definitiva, la miglior prova 'non retorica' che la sua arte è ancora viva". Il volume comprende 250 illustrazioni, ognuna corredata da sintetiche schede esplicative, di cui numerosi dettagli a piena pagina, dei capolavori del grande maestro spagnolo e una sezione sulla presenza delle opere di Goya nel mondo: una produzione vastissima che, oltre la pittura a olio, comprende imprese ad affresco e straordinari cicli di incisioni ("Capricci", "Disastri della guerra", "Tauromachia", "Follie"), fino alle spettrali "Pitture nere" dipinte intorno al 1820 per la propria casa di campagna, la "Quinta del Sordo". Aggiornamento testi e schede a cura di Paolo Damiano Franzese e Milena Magnano.
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