Nascita e fantasia. La naturale dissidenza del bambino
Saner si interroga sul senso antropologico della nascita e sul modo d'essere del bambino: in fondo, non due domande distinte, ma punti di vista da cui osservare la medesima questione. La "natalità " ("geburtlichkeit"), il "principiare" proprio tanto dell'essere quanto dell'atto creativo, che ha luogo nella fantasia, esprime una produttività al contempo ludica e conoscitiva, segno qualificante dell'esistenza umana. In quest'ottica il volume esamina, nell'ordine: il significato propriamente filosofico della nascita; il ruolo sociale del feto; la questione della legittimità o meno dell'aborto, osservato nell'insieme dell'esperienza della maternità ; le ragioni della soppressione e del soffocamento della fantasia infantile, grande rimosso della civiltà occidentale e vero e proprio "infanticidio", che ha un emblema in quello compiuto da Erode a Betlemme; il principio della naturale dissidenza del bambino capace di infrangere, e innovare, l'ordine sociale. "L'epoca del bambino", per Saner, è quella capace di cogliere, non incanalare, l'attitudine alla libertà e curiosità che si esprime nel gioco infantile, trasformandola in "dissidenza riflessiva".
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