La caduta dell'aquila

La caduta dell'aquila

"Da questo momento, Giulio Cesare è divenuto un nemico di Roma." Con queste parole il dittatore Pompeo accoglie la notizia che Caio Giulio Cesare, reduce dai trionfi in Gallia, ha deciso di varcare il Rubicone in armi, e di marciare verso Roma. È l'inizio della guerra civile, una guerra crudele e dolorosa. Romani contro romani, legionari contro legionari. E anche quando Cesare, con l'aiuto dei fidi Ottaviano, Bruto e Marco Antonio, riesce a tornare a Roma, dopo più di dieci anni, la guerra continua nelle province romane: in Spagna, in Grecia, in Asia, dove Pompeo può contare su molte legioni che gli sono rimaste fedeli, e in Egitto, dove Cesare conoscerà la splendida regina Cleopatra. Cesare sarà costretto ancora una volta a mettere in campo tutta la sua genialità militare e tutta la sua furbizia, per combattere gli avversari e difendersi dai traditori, e porre le basi di quello che diverrà il più grande Impero di tutti i tempi. Saranno anni straordinari e difficili, in cui l'aquila di Roma volerà alto come mai prima, fino all'ultimo tradimento, e alla rovinosa caduta.
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