Apocalisse criminale

Niente di quello che avete letto o visto può prepararvi a questo libro. È una storia di violenza, di terrore, di vite e di sogni devastati dalla più sanguinosa carneficina che abbia attraversato l'Europa dalla seconda guerra mondiale. Anthony Loyd ha solo ventisei anni quando, dopo aver servito nell'esercito britannico, precipita in un gorgo distruttivo in cui si accavallano manie suicide, alcolismo e dipendenza dall'eroina. Spinto dalla necessità di salvare la propria vita e dalla brama di emozioni forti, sbarca come fotografo freelance nella ex Jugoslavia, che sta inesorabilmente scivolando nell'incubo della guerra civile. È una discesa all'inferno, sempre più a fondo, un buco nero che attrae e repelle, l'oscena fascinazione di una brutalità che sembra irridere ogni limite. Nel tunnel dell'orrore che unisce Sarajevo e Srebrenica, i villaggi della Bosnia e quelli della Cecenia, vanno in scena criminali, psicopatici e mercenari, insieme alle eterne vittime di ogni conflitto. Un fetore di sangue, alcol, escrementi, fuoco di mortai e bestialità emana da queste pagine. Proprio per questo la condanna dell'incommensurabile idiozia della guerra risulta ancora più efficace.