I mutanti del Cremlino

I mutanti del Cremlino

Questo libro è un caso editoriale: non appena è uscito, a Mosca si è scatenata una vera e propria caccia per accaparrarsene una copia. È un caso politico: una giovane giornalista racconta per la prima volta, e dall'interno, intrighi e segreti dei nuovi signori del Cremlino, lo zar Putin e i suoi mutanti, da Roman Abramovic, l'influente boss del petro-football, a Aleksej Gromov, il capo della nuova 'Gestapo russa'. È un caso di censura: subito dopo la pubblicazione, l'autrice è stata licenziata dal quotidiano per cui scriveva. È un caso esplosivo: una bomba è stata piazzata davanti alla porta di casa sua. Forse non ci si poteva aspettare un'accoglienza diversa per un diario che svela le congiure di Palazzo della nuova Russia, distinguendosi dal coro di voci che parlano di Vladimir Putin come si fa dei morti, bene o per nulla. Elena Tregubova ha scelto di uscire dal coro. Come un 'digger' - nel gergo moscovita, sono i ragazzi che si calano nelle fogne della città per raccontare di mostri e vampiri che vi abitano - è scesa nel sottosuolo del Cremlino ed è riemersa con storie di ricatti e di censura organizzata, di affossamento delle conquiste democratiche e di gestione meschina del potere, di speranze tradite e di segreti inconfessabili. Per i nuovi oligarchi di Mosca è una ragazza imprudente che gioca col fuoco. Per molti altri una voce di libertà e indipendenza che emerge sul mare delle veline di regime.
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