Il gradino più basso

Il gradino più basso

Tre racconti 'a effetto', 'sensazionali' come si diceva una volta, ma un effetto, secondo Henry James - che conosceva di persona questa scrittrice inglese molto popolare ai suoi tempi, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, - "nitido come un colpo di pistola". E certo il romanzo appena scandaloso che fece di Mary Cholmondeley una celebrità, "Red Cottage", non era degno del ricordo che meritano invece i numerosi racconti con cui riempiva riviste e raccolte (piacevano, per esempio, ai due Ellery Queen, anche grazie ai quali si sono conservati nella memoria). A cavallo tra due secoli, ma soprattutto a cavallo tra la vecchia campagna inglese e la città 'monstre' appena scoperta dalla piccola o piccolissima aristocrazia agraria, di questa classe esprimeva la sensazione, appunto, provata di fronte alla nuova esperienza di urbanizzazione. Ma in 'short stories', con colpo di scena finale, così 'nitide' da esprimere un più universale valore simbolico, di piccoli incubi dell'uomo moderno: quasi come visioni di una Patricia Highsmith dei primissimi anni del Novecento ancora impigriti dall'Ottocento.
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