Amo le triglie di scoglio. Andrea Camilleri si racconta
Andrea Camilleri, il contastorie, quando parla fa letteratura. Salvo Montalbano è insieme a Pinocchio il personaggio letterario italiano più conosciuto al mondo. Dagli incontri di vent’anni con gli autori riemergono parole, sorrisi, silenzi, capitoli inediti dell’avventuroso romanzo della vita di Camilleri. Un viaggio che abbraccia quasi un secolo e diventa spunto per un’autobiografia della nazione. Dall’infanzia ai racconti della guerra, la solitudine nei difficili anni Cinquanta, la magia dell’incontro con il teatro. Nelle storie del rocambolesco ingresso in Rai, “la mia seconda casa”, gli avventurosi anni con Eduardo De Filippo, Gino Cervi, le censure e le interviste impossibili. Il regista, l’autore, il creativo. Le tessere delle tante vite narrate da Andrea: la storia d’amore con Rosetta, il suo angelo custode, i dieci anni di rifiuti editoriali, l’invenzione del “vigatese”, l’amicizia con Elvira Sellerio, la sorella minore che aveva sempre cercato. Il debito culturale con Simenon, Pirandello e Sciascia. Camilleri con Zingaretti racconta la nascita di Montalbano, con Manzini immagina un giallo a quattro mani dal titolo: “Il rapimento di Andrea”. Gli anni della cecità, con il ritorno al teatro e il monologo su Tiresia. L’impegno civile dell’ultimo intellettuale del Novecento, che ha cambiato l’immagine della Sicilia. Vincenzo Mollica e Bruno Luverà hanno ricucito la mappa dei beudi di vita che Camilleri ha lasciato in Rai a futura memoria, perché i lettori possano scoprirli, nell’incanto di un viaggio letterario, senza sapere dove quei sentieri di parole li porteranno.
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