Ambiguità del bene. Il caso del nazista pentito Kurt Gerstein (L')

Ambiguità del bene. Il caso del nazista pentito Kurt Gerstein (L')

Un giovane tedesco, già espulso dal partito nazista si arruola nelle SS "per vedere e testimoniare " - così dirà poi - che cosa realmente vi accada. La sua qualifica tecnico-professionale gli fa guadagnare la fiducia dei superiori e assumere incarichi delicatissimi, come l'ordinazione e la consegna dei gas destinati ai campi di concentramento. Ben presto cerca di mettersi in contatto con gli alleati e con la Santa Sede per denunciare le atrocità naziste e soprattutto di sabotare l'utilizzo dello Zyklon B a scopo di sterminio, stornando o sotterrando alcune partite. Questa doppia vita lo mina fisicamente e psichicamente e nell'aprile del 1945, vinto dal terrore di essere scoperto, passa le linee e si consegna agli alleati. Chiuso in un carcere parigino, lo troveranno impiccato nella sua cella. Kurt Gerstein è un eroe o un simulatore? Innocente o colpevole? Nonostante il fascino sottile di questo enigma, la ricostruzione storica dell'autore non concede nulla all'interpretazione di tipo psicologico: l'enigma non si risolve nell'individuo, ma nei suoi rapporti con il resto del mondo. E così l'interrogativo si ripropone, su una scala ben più vasta e inquietante: innocenti o coIpevoli gli innumerevoli testimoni tedeschi volontarianiente passivi e tutti coloro che, tanto più in alto nella gerarchia politica e spirituale, assisterono senza intervenire allo sterminio di milioni di esseri umani?
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