Adamo, dove sei?

Adamo, dove sei?

Perché alle infinite interpretazioni dei primi capitoli del "Genesi" aggiungerne un'altra? Perché in essi la tradizione cristiana ha trovato il Dio che crea dal nulla l'universo e assiste alla fatale caduta della specie umana. Ma che cosa dicono allora quei capitoli? In un corpo a corpo con il Libro e nel segno dell'assoluta letteralità, Carlo Enzo ci accompagna lungo un percorso che prova ad avvicinare il loro senso originario, oscurato e trascurato proprio da quanti vi hanno trovato il fondamento della fede. La parola che quel testo si lascia strappare è nuova. Il Dio d'Israele e con lui le Divinità dei popoli vicini progettano un "mondo morale nuovo" - quelli già esistenti a loro non piacciono - in cui l'uomo possa crescere e diventare così un Adamo a loro immagine. I racconti di 'creazione' sarebbero in realtà l'annuncio di un 'codice di vita', scritto in un linguaggio sacro destinato al popolo di quegli Dei e di quel Dio. Discostandosi dall'esegesi tradizionale, prigioniera della teologia cattolica e riformata e ridotta spesso a storia dell'interpretazione, Carlo Enzo torna all'esegesi dell'Israele al tempo di Gesù, interrogando il Libro con il Libro.
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