La morale di Locke. Fra prudenza e «mediocritas»

La morale di Locke. Fra prudenza e «mediocritas»

Il pensiero morale e religioso, politico ed epistemologico di John Locke è stato oggetto nel tempo di studi ampi e dettagliati, che ne hanno rilevato le peculiarità e i rapporti di continuità o di rottura rispetto al contesto culturale e filosofico di riferimento. Rispetto a tali contributi, il volume si propone un obiettivo più modesto e specifico: ricostruire la fisionomia complessiva del pensiero morale di Locke attraverso la sua corrispondenza con alcuni personaggi più o meno noti, a lui resi particolarmente vicini da una prolungata consuetudine e/o da un'intesa marcata. Dall'esame dell'intenso rapporto epistolare del filosofo con alcune personalità tra loro assai diverse (come quelle del mercante deista Benjamin Furly, dell'intellettuale e politico William Molyneux, del teologo riformato Philippus van Limborch e della dotta e pia Damaris Cudworth) è emerso un pensiero che si struttura principalmente attorno a due componenti, una concezione della natura umana che individua nella mediocrità una cifra essenziale e una visione della prudenza intesa come strategia di risposta a tale mediocrità, una visione che si traduce in un elogio della sobrietà di parola legittimato dall'insegnamento scritturale.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Coniglio nero
Coniglio nero

Annamaria Gozzi, G. Ponticelli
Buongiorno maestro
Buongiorno maestro

Luigi Guercia
L'agenda della mia gravidanza. Con CD audio
L'agenda della mia gravidanza. Con CD au...

Giorgio Gottardi, Serena Viviani
Biodanza
Biodanza

E. Matuk, Rolando Toro
Automassaggio riflessologico
Automassaggio riflessologico

R. Bandinelli, Chuangui Wang, Li Zhaoguo