Cuba libre

Cuba libre

Ben Tyler, in fondo, un certo senso della giustizia ce l'ha: se ha rapinato qualche banca, lo ha fatto solo per prelevare il denaro dei suoi debitori insolventi. Così quando Charlie Burke, il suo capomandriano di un tempo, gli propone di associarsi a lui in un affare molto rischioso a Cuba (ufficialmente una vendita di cavalli), Tyler accetta perché ha bisogno di soldi, ma anche perché, tutto sommato, gli insorti cubani sono più simpatici dei colonialisti spagnoli. Arrivati all'Avana, nel febbraio del 1898, i due vi trovano una situazione ancor più complicata del previsto, perché gli Stati Uniti, dopo l'esplosione della corazzata Maine, stanno per entrare in guerra contro la Spagna; gli yanquis, inutile dirlo, non sono visti di buon occhio. L'isola caraibica, poi, è davvero pericolosa per un impulsivo come Tyler: ci sono ufficiali spagnoli dal cattivo carattere, per esempio il petulante Teo Barbon, tenente degli ussari, o il tremendo Lionel Tavalera, maggiore della Guardia Civil; e c'è un magnate americano dello zucchero, Rollie Boudreaux, tipico esponente di quel capitalismo senza scrupoli che sta per trionfare a Cuba. Ma l'amante di Rollie, la splendida e disinibita Amelia Brown, e il suo factotum, l'anziano mulatto Victor Fuentes, sono disposti per motivi diversi ad aiutare Tyler. Saranno loro a tirarlo fuori di prigione e a progettare tutti insieme un colpo strepitoso ai danni del ricco proprietario terriero. E la corsa avventurosa attraverso l'isola fornirà una scena ideale alla storia d'amore fra due tipi come Ben e Amelia.
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