Il malpensante. Lunario dell'anno che fu

Il malpensante. Lunario dell'anno che fu

Malpensante è chi pensa male, tecnicamente parlando. Ma è, soprattutto, chi pensa il male e ne accarezza i nodi dentro di sé, senza risolversi a tagliarli con un'energica scure. Di entrambi i significati sostiene d'essersi ricordato Gesualdo Bufalino nell'intitolare la presente raccolta di aforismi, note azzurre, "fusées, greguerias, obiter dicta", goliarderie, malumori e umori, disposti a mo' di barbanera retrospettivo e offerti al passeggero, come si usava una volta. Uno zibaldone (o anche un diario travestito da libro sapienziale, un'opera dei pupi indecisa tra divertimento e passione) assai voluminoso in origine, ma da cui l'autore ha estratto solo le schegge che gli apparissero anticipi o riassunti delle sue più tenaci ossessioni. Non già, figurarsi, per inseguire modelli altissimi o alti, da Leopardi a Baudelaire, da Karl Kraus a Bierce, a Lec, a Flaiano; ma speranzoso che qualche lampo, sebbene livido e storto, si sprigioni dalle sue carte e induca un salutare sconcerto nel benpensante lettore.
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