Il diario di Dracula

Il diario di Dracula

Questo romanzo del romeno Marin Mincu rievoca la figura storica di Dracula, il 'voivoda' Vlad III, sanguinario e dispotico guerriero che Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, incoraggiò e ammirò nella speranza di farne il condottiero della lotta contro i Turchi. In un insolito affresco tra tardogotico e rinascimentale, sullo sfondo dello scontro tra Cristianità e Islam, Dracula in prima persona racconta le trame dinastiche di cui fu vittima e riflette sull'ambiguità del rapporto tra l'abietto e il sublime nell'azione. Imprigionato sotto il Danubio nella torre di Salomone, il principe valacco rivive i suoi più terribili misfatti, vagliando i documenti storici che hanno nutrito la sua fama sinistra, e "lo può fare, perché il Dracula di Mincu è, come lo fu veramente il 'voivoda', un uomo di cultura e un poliglotta, un umanista trascinato all'azione da un destino più subìto che voluto" (Cesare Segre). "E' un libro dunque che si può persino definire edificante, nella riscrittura della degradazione e dell'orrore di fatti reputati come veridici?" (Piero Bigongiari). Con uno scritto di Piero Bigongiari.
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