Vissi d'amore

Vissi d'amore

"Movendo liberamente dalla "Tosca" di Puccini, la Capriolo immagina di raccogliere, dalle mani di un poliziotto sconosciuto, il diario abbandonato dal barone Scapria prima della sua tragica morte. Ma lo Scarpia della Capriolo non ha nulla a che fare con il volgare libertino di Giacosa e Puccini. In "Vissi d'amore", Scarpia è grave, cerimonioso e untuoso come un tiranno secentesco: è il carnefice di Joseph de Maistre, che realizza nel porpora del sangue la tremenda legge di Dio. Di fronte a Scarpia, sta Tosca, che appartiene al mondo dell'amore e del teatro, della passione e dell'illusione, per il quale egli prova orrore. Ma, allo stesso tempo, con i suoi capelli neri e il manto nero e il cuore nero e ardente, Tosca è il fiore del regno tenebroso di Scarpia: la sua vittima-carnefice. "Vissi d'amore" è un libro molto bello. La mente ardimentosa, che propone sempre nuove ipotesi intellettuali, e le conduce fino al punto di rottura: la sapienza costruttiva: il robusto istinto visivo, che fissa i particolari, li ripete e li intensifica, attribuendo loro un rilievo simbolico: l'arte dell'allusione, della sospensione e dell'enigma; e una specie di furore nascosto, di movimento demoniaco, che ci conduce nella mente ottenebrata e lucidissima di Scarpia..."(Dalla postfazione di P. Citati).
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare