La rivoluzione culturale in Cina. Ovvero il Convitato di pietra

La rivoluzione culturale in Cina. Ovvero il Convitato di pietra

Nel 1967 Alberto Moravia parte per l'Estremo Oriente con Dacia Maraini: Cina, Giappone e Corea le mete. Le corrispondenze dalla Cina, pubblicate sul "Corriere della Sera", vengono raccolte in volume l'anno successivo, il 1968 della contestazione e del movimento studentesco. Moravia è già stato in Cina nel 1937, ma il gigante asiatico è molto cambiato: il paese bloccato dei primi decenni del secolo è ora un laboratorio sociale in pieno fermento. Moravia rimane colpito dalla società cinese, dalla ricerca ossessiva dell'uniformità in tutti gli aspetti della vita, dall'abbigliamento alla religione, nel culto appassionato per il grande Timoniere. Uno scenario che stride con la società occidentale del benessere, sulla quale Moravia concentra non poche critiche, mentre a oriente si pongono le basi per l'eccezionale sviluppo della seconda metà del secolo. Un reportage il cui interesse è ancora attuale, che unisce l'analisi del giornalista alla scrittura affascinante del narratore. Fotografie di Dacia Maraini.
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