Le crociate e il regno di Gerusalemme

Le crociate e il regno di Gerusalemme

Intraprese per riprendere il Santo Sepolcro ai musulmani, le crociate furono anche una risposta della cristianità alla minaccia persistente che l'Islam faceva gravare sull'Occidente. Episodio unico nella storia, esse misero sulla strada d'Oriente centinaia di migliaia di pellegrini, armati e non. I crociati, dopo aver fondato il regno di Gerusalemme nel 1099, dovettero assumerne la difesa lungo il corso di due secoli. Essi non cercavano di 'colonizzare' la Siria e la Palestina, volevano che la Città Santa ritornasse a essere la culla della cristianità, che la terra che aveva visto nascere, vivere e morire Gesù Cristo appartenesse a loro, così come la Mecca apparteneva ai musulmani. I re di Gerusalemme, i signori, i contadini e oli artigiani erano per la maggior parte di provenienza francese, sicché le crociate rappresentano per i francesi una sorta di Canzone di Gesta animata da personaggi fuori dal comune: Pietro l'Eremita, Goffredo di Buglione, il grande Saladino, il valoroso re lebbroso Baldovino IV, il devoto San Luigi. Ai martiri e agli eroi si accompagnarono briganti, traditori, assassini, fino all'estremo sacrificio di San Giovanni d'Acri. Con una preoccupazione esemplare per l'obiettività, Georges Bordonove si fonda su cronisti latini come su storici arabi. Seguendo la loro penna, entusiasmo, fervore e generosità vengono attribuiti a tutte e due le parti, entrambe responsabili, secondo il luogo, il tempo e la circostanza, delle medesime turpitudini, dei medesimi contrasti. Uno spirito di epopea attraversa ogni particella dell'affresco della grande impresa che fu uno dei più decisivi fattori della dissoluzione del mondo feudale, una delle grandi forze che diedero vita alla nuova economia.
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