Metafisica tedesca con le annotazioni alla Metafisica tedesca. Testo tedesco a fronte

Metafisica tedesca con le annotazioni alla Metafisica tedesca. Testo tedesco a fronte

Christian Wolff (1679-1754), amico e corrispondente di Leibniz, fu la figura più emblematica dell'Illuminismo tedesco. In un'epoca in cui, nonostante l'affermazione del francese postcartesiano, la lingua colta di filosofi, eruditi e scienziati d'Europa restava ancora il latino, Wolff fu l'iniziatore della lingua filosofica tedesca, la quale per suo merito divenne un indispensabile strumento dell'attività scientifica e acquistò una insospettata quantità di possibilità espressive. In uno stile scarno e con un rigore metodologico che nessun filosofo tedesco aveva mai in precedenza mostrato, conquistò un pubblico completamente nuovo; un evento, questo, di grande significato socio-culturale, che gli fece meritare l'appellativo di 'praeceptor Germaniae'. Capolavoro di questa epocale impresa linguistica furono i "Pensieri razionali intorno a Dio, al mondo, all'anima dell'uomo e anche a tutti gli enti in generale" (per brevità denominati "Metafisica tedesca"), pubblicati da Wolff nel 1720: era l'ultimo periodo del suo soggiorno a Halle, città in cui esercitava all'epoca il suo dominio incontrastato la filosofia di Christian Thomasius, orientata in direzione psicologistica e antropologica. La "Metafisica tedesca" rappresentava appunto una reazione all'impostazione antimetafisica della filosofia thomasiana, e segnò una ripresa della tradizione ontologica ed enciclopedica della Scolastica del Seicento, integrata con le istanze più vive della filosofia cartesiana, quale per esempio l'adozione del metodo matematico nella trattazione degli argomenti ontologici. La pubblicazione della Metafisica tedesca suscitò un'aspra e lunga controversia (1723-1735) con i teologi dell'università di Halle, in particolare con H. Franke e J. Lange, i quali accusarono l'autore di determinismo e di misconoscimento della concezione religiosa dell'uomo. Per difendersi da tali accuse Wolff intraprese a scrivere quell'imponente e sistematica apologia filosofica che va sotto il titolo di "Annotazioni alla Metafisica tedesca", per la prima volta tradotta dal tedesco nel presente volume.
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