Morire è un mestiere difficile

Morire è un mestiere difficile

Un'odissea dolorosa e surreale, in cui Khaled Khalifa racconta di nuovo il presente siriano e ci mostra senza sconti la quotidianità di chi vive tra le macerie. «Molti autori americani si sono fregiati del titolo di successore di Faulkner per le loro cronache della vita nel sud. Ma Faulkner non si limitava a scrivere del Sud, lui scriveva anche della guerra civile. Con "Morire è un mestiere difficile" Khaled Khalifa, che lo volesse oppure no, può senza alcun dubbio reclamare quel titolo» – Ellior Ackerman, The New York Times Review of Books «Un romanzo suggestivo come un moderno "Decamerone" e forte come un'epica intrisa di dolorosa realtà» – Kirkus Review "In certi momenti sentiva che tutto quel che era accaduto era inevitabile, era la fine prevedibile delle illusioni in cui tutti si erano cullati, era il prezzo da pagare per quella vita di vergogna e di silenzio che avevano sopportato per anni. Tutti dovevano pagarne il prezzo: vittime e carnefici." Bulbul ha appena perso il padre, che giace in un ospedale di Damasco. L'ultima promessa che gli ha fatto è stata di seppellirlo accanto alla sorella nel suo paese natale, vicino ad Aleppo. Solo quattrocento chilometri, ma a separare le due città c'è un solco ben più profondo: Damasco infatti è sotto il controllo del regime di Assad, mentre Aleppo è nelle mani dei ribelli. Viaggiare dall'una all'altra con una salma si rivela presto un compito molto arduo, che Bulbul condivide con il fratello Huseyn e la sorella Fatima. Tra controlli, sbarramenti e minacce i tre ricostruiscono insieme il ricordo del padre e il loro legame, un appiglio di umanità tra i marosi della guerra. Con questa odissea dolorosa e surreale Khaled Khalifa racconta di nuovo il presente siriano e ci mostra senza sconti la quotidianità di chi vive tra le macerie.
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