Traffici con l'aldilà

Traffici con l'aldilà

In una piccola città della provoncia inglese, durante la seconda guerra mondiale, si indaga su un inspiegabile delitto, l'omicidio del birraio van Steen, rinvenuto con la testa fracassata. Un circolo di spiritisti ricorre a un apprezzato medium, reduce da una clinica per malattie nervose, al fine di entrare in contatto - nell'aldilà - con la vittima, e scoprire così l'assassino o gli assassini. La principale indiziata è una non irreprensibile soubrette, che si dice abbia conosciuto da vicino il defunto van Steen. Indaga la polizia, indagano gli spiritisti. Anzi, l'inchiesta finisce ben presto per concentrarsi su una serie di sedute spiritiche animate da paradossali sorprese, nel corso delle quali sembrano prendere il sopravvento le forze dell'aldilà -una pittoresca popolazione di trapassati che introduce il caos nel procedere razionale delle indagini. Dopo numerosi "contatti" sbagliati, false piste e indizi platealmente smentiti, tra lo smarrimento crescente degli spiritisti e l'impotenza della polizia, una sera ha luogo il colpo di scena. Il lettore che associa al nome di Doblin il romanzo sperimentale e metropolitano non potrà non sentirsi sconcentrato e piacevolmente irretito da questo thriller occultistico, vorticoso ed esilarante, che si rileva alla fine, come Doblin stesso avrebbe detto, una sfrenata 'clownerie'.
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