Scritti postumi. 3.I manoscritti berlinesi (1818-1830)

Scritti postumi. 3.I manoscritti berlinesi (1818-1830)

Negli anni che seguono la pubblicazione del "Mondo come volontà e rappresentazione", Schopenhauer, astenendosi sdegnosamente dalle dispute che opponevano gli idealisti - liquidate come una "rissa da strada" -, si ritira in se stesso e stende i cinque "libri", sinora inediti, di cui si compone il presente volume: gli "Appunti di viaggio", l'"In-folio", il "Taccuino", l'"In-quarto", gli "Adversaria" e la "Dialettica eristica". Qui tutto è intuizione, frammento, idea fulminea; tutto è ancora aperto, vivo, suscettibile di alternative e varianti. Si stanno via via definendo le nuove acquisizioni teoriche, emergono corrispondenze sempre più precise tra il pensiero schopenhaueriano e le scienze naturali, la biologia, la fisiologia e l'anatomia dell'epoca. Anche i temi più caratteristici - le dottrine della cosa in sé, dell'arte, del genio, della sessualità, della morale, della libertà, della coscienza e della conoscenza - sono qui formulati con freschezza e concisione stupefacenti. Insomma, Schopenhauer si rivela qui innanzitutto un onnivoro e talora beffardo lettore dei classici d'Oriente e d'Occidente, nonché un severo giudice di se stesso e della sua epoca. Soprattutto, ci appare sempre più incline a considerare la filosofia non soltanto come costruzione di un edificio teorico, ma anche come saggezza pratica, arte di vivere e cura di sé. Testo stabilito da Arthur Hubscher. Edizione italiana diretta da Franco Volpi.
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