Intellettuali in guerra. «L'Azione» 1914-1916. Con un'antologia di scritti

Intellettuali in guerra. «L'Azione» 1914-1916. Con un'antologia di scritti

Progettata all'indomani dell'impresa libica e della concessione del suffragio universale maschile, "L'Azione" - settimanale del movimento nazionale liberale - si proponeva di rinnovare la cultura liberale in senso nazionale e favorire l'emersione di una nuova classe politica, capace di guidare la modernizzazione del paese senza nulla concedere al "riformismo" giolittiano. Il proposito di coniugare liberalismo e nazionalismo guidò parte della generazione intellettuale d'inizio Novecento, cresciuta nella critica alla democrazia "atomistica" ma delusa dall'orientamento dell'Associazione nazionalista. Gli intellettuali che diedero vita o collaborarono all'"Azione" approdarono al nazionalismo liberale attraverso un'articolata riflessione sulle origini dello Stato unitario, le matrici ideali del liberalismo italiano, il ruolo storico delle élite e la democrazia politica, il valore morale e materiale della guerra. Pubblicata tra il 1914 e il 1916, l'"Azione" declinò questi temi nel pieno della stagione interventista, fornendo un saggio delle tante ambiguità presenti nella cultura politica dei suoi autorevoli collaboratori rispetto all'indirizzo dell'Ani, delle complicità tra un liberalismo che si voleva rigenerato nel culto della solidarietà e grandezza nazionale e il nazionalismo "ufficiale". Ambiguità che deflagrarono nel corso della guerra, sciogliendosi solamente al cospetto del regime fascista.
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