La natura della coscienza

La natura della coscienza

L'A. si rifà al problema "Coscienza", già in parte presentato per linee generali nel precedente Fondamenti della psiche, e ne estende la trattazione per giungere ad individuarne la «natura» come il Fondamento stesso della natura dell'Uomo. Prima di affrontare l'analisi della questione l'A. introduce i presupposti filosofici necessari, dalla originaria intuizione aristotelica così come è poi filtrata attraverso la filosofia tomistica medioevale, ed i successivi filosofi e commentatori dell'800-'900. La necessità di questo procedere è dettata dal dover presentare la continuità di una stessa linea di sviluppo che non ha interruzioni né lacune, e nello stesso tempo di congiungerla con le conoscenze più moderne riguardanti la "parte cerebrale", non filosofica, della Coscienza. La questione si dipana pertanto con continuo riferimento al "linguaggio" della Coscienza, ed alla sua razionalità collegata al Pensiero come mezzo d'espressione della Coscienza stessa, il che significa la sua "trasformazione astratto-reale". Nell'insieme dei complessi rapporti Coscienza-Cervello vengono affrontati i temi meno conosciuti, benché sempre oggetto di discussione, come la natura degli "Stati di Coscienza", la formazione della "Conoscenza" e con quest'ultima la formazione della memoria.
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