Comportamento critico, forme di vita, educazione. Come la filosofia con i bambini può contribuire ad abbattere le disuguaglianze
Il pensiero critico è un pensiero ragionevole su cosa credere e spesso su come agire, ma cosa c’entra con l’educazione? Una visione strumentale della razionalità è sufficiente a formare capacità e sensibilità critiche? Come si relazionano il pensiero critico e il sapere? Allo stesso tempo, l’ingiustizia epistemica è un fenomeno che genera oppressione in relazione a questioni relative alla conoscenza. Questo accade quando una persona non viene ascoltata perché i suoi pensieri vengono giudicati irrilevanti e incapaci di esprimere un pensiero ragionato, o non affidabili e competenti, a causa di pregiudizi. Una conseguenza non irrilevante di questo sistema è che l’ingiustizia epistemica ha effetti che vanno oltre la questione della conoscenza, poiché essa può generare disuguaglianze ad altri livelli: sociale, economico, legale. La sfida che si pone è allora come affrontare questioni e riflessioni sui modi in cui il pensiero critico, anche attraverso il metodo della Filosofia con i Bambini, può contribuire ad abbattere queste barriere e forme di disuguaglianza, incoraggiando lo sviluppo di una sensibilità critica ed etica in tutto il mondo.
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