L'apostolo del bello, ultimo dandy. Giuseppe Maria Perrone fra l'essere e l'apparire

L'apostolo del bello, ultimo dandy. Giuseppe Maria Perrone fra l'essere e l'apparire

"Il culto della Bellezza - da cui l'appellativo "Apostolo del Bello" che si richiama al tratto essenziale della personalità di Giuseppe Maria Perrone di San Martino - rappresenta, di per sé, la significazione primaria di un modo d'essere che, peraltro, non si lascia circoscrivere in una sola dimensione. E proprio in questo sta la singolarità di una vita testimoniata in modo preminente dall'amore per l'arte in tutte le sue forme più elevate ma anche dai molteplici interessi inseriti in una dialettica di contrapposizioni e di corrispondenze. Prestigiosa è stata la sua capacità di coniugare l'essere e l'apparire sovrapponendo all'essere connotazioni secondarie rese con quella inesauribile arguzia grazie alla quale è riuscito a proporsi anche, e non soltanto, nella giocosa parte di "ultimo dandy". Per noi nipoti, zio Ninni è un mito perché, nonostante la grande considerazione che gli veniva attribuita "per aver attraversato da protagonista la seconda metà del Novecento" sapeva mostrare a noi bambini il fanciullo che custodiva, integro, dentro di sé. Nel suo particolare modo di porsi, diretto, spontaneo e assolutamente trasparente, nella sobria unicità della sua eleganza, ci donava sorrisi e istanti tanto belli da essere destinati a durare, incastonati nel ricordo, in un accomunante "per sempre"."
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