Vincenzo della Greca e la didattica dell'architettura nel primo Seicento a Roma

Vincenzo della Greca e la didattica dell'architettura nel primo Seicento a Roma

Il paradigma storiografico di una educazione esclusivamente pratica per gli architetti responsabili dell'exploit edilizio di metà Seicento ha prevalso sull'idea che questo potesse trarre vitalità e nutrimento anche dall'esercizio accademico. Il volume intende correggere, almeno in parte, tale impostazione interpretativa, fornendo elementi sull'impegno didattico di quegli architetti che, soprattutto durante il pontificato barberiniano, furono membri dell'Accademia di San Luca. Architetto camerale relegato al ruolo di comprimario sulla scena del Barocco romano, Vincenzo della Greca fu chiamato nel 1636 dall'Accademia "per istruire i giovani nella architettura civile e militare". Ricercate anche da allievi stranieri, le sue lezioni, qui analizzate e trascritte, ebbero una diffusione internazionale. Della Greca fu anche ingegnere idraulico aggiornato sulle scoperte scientifiche dei galileiani, autore di un trattato Delli effetti delle acque (1642), che verrà sorprendentemente riutilizzato da Carlo Fontana nel suo Utilissimo trattato delle acque correnti (1696), già considerato summa disciplinare del secolo e oggi da ridimensionare a opera in larga parte apografa.
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