Perché le fabbriche fanno bene all'Italia

Perché le fabbriche fanno bene all'Italia

L’Italia può fare a meno della sua industria? Senza la sua storia industriale e un’esperienza manifatturiera radicata nel territorio e nella società l’Italia avrebbe la stessa posizione che occupa oggi nel mondo? No, sostiene Rachele Sessa nel saggio Perché le fabbriche fanno bene all’Italia. Se ci raccontiamo come il Paese più bello del mondo non è solo per i monumenti, l’arte o il paesaggio, ma anche per la nostra capacità di produrre oggetti e macchinari apprezzati ovunque per efficienza ed eleganza, un valore aggiunto industriale tipicamente italiano. Quanta consapevolezza c’è oggi di questo patrimonio e del valore dell’industria? Per far fronte alle due grandi sfide del futuro prossimo: la transizione digitale e quella ambientale è fondamentale smettere di pensare alla fabbrica con gli stereotipi del ’900. Invece le fabbriche, per loro natura e se ben guidate, sono templi di modernizzazione sparsi sul territorio. E dunque è tempo che l’opinione pubblica conosca meglio le opportunità offerte dal mondo dell’industria, non solo in campo tecnologico ma anche sul piano della generazione di innovazioni e di sperimentazioni utili all’intera società. Per questo l’industria deve ritornare al centro delle politiche di una nazione come l’Italia. Schierarsi per “il partito dell’industria” rappresenta una scelta civile, prima che politica in senso stretto.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Fonte di ogni bene. Canti di risveglio ebraico composti dal 1930 al 1945 a Sannicandro Garganico. CD Audio
Fonte di ogni bene. Canti di risveglio e...

Candido Paolo, Lotoro Francesco
Solstizio
Solstizio

Massimo Malinverni
Mansutti Miozzo. Progetti 1927-1940
Mansutti Miozzo. Progetti 1927-1940

Vittorio Dal Piaz, Enrico Pietrogrande, Camillo Bianchi