Il cappello sul fiume

Si può trascorrere un'intera esistenza in fuga? Si può scappare dalle atrocità della guerra, dalla sofferenza, dai ricordi dolorosi, assumendo identità diverse, rincorrendo una libertà che sembra sempre più sfuggevole? Helmut Kandisky nasce nel 1915 nella vecchia Russia, a San Pietroburgo, ma le alterne vicende della Storia di quegli anni lo portano a fuggire da un Paese all'altro, prima nella Prussia Orientale, poi negli Stati Uniti, dove viene accolto con un nuovo nome ed è costretto a ricominciare per l'ennesima volta una vita diversa. Finché, nel 2001, si rende conto che forse non si potrà mai scappare realmente dal proprio passato, e decide di tornare nei luoghi della sua infanzia: ad accompagnarlo nel suo viaggio oltreoceano, la nipote Sally con il compagno Andrew. L'esperienza del viaggio consentirà al protagonista di ritrovare la cultura ricollegata alla storia legata ai luoghi del suo passato, di illuminare e chiarire il suo percorso individuale e di intenderlo come conseguenza della storia dei popoli; gli darà l'occasione di riflettere su termini come esule, profugo e migrante, che prima tendeva a considerare erroneamente come sinonimi; gli farà capire l'aiuto e l'accoglienza che gli ha riservato la sua nuova patria, gli Stati Uniti d'America, dove infine ritornerà, lasciando a San Pietroburgo il suo cappello sul fiume e, soprattutto, il suo cuore.