La moglie del fascista
Marsica, 1927. Dopo il devastante terremoto che ha ridotto in macerie Avezzano, la città si prepara a una nuova era. Francesca, ragazza piena di speranze, vede nel fascismo una promessa di cambiamento, una via di fuga dalla miseria e dai sacrifici della vita contadina. Influenzata da Elisabetta, professoressa che mescola l'insegnamento scolastico con la propaganda politica, e dai discorsi degli uomini in camicia nera, la giovane è pronta a sfidare l'autorità del nonno, uomo conservatore e monarchico, pur di ottenere l'agognata iscrizione al partito. Francesca è determinata, in pochi anni scala i ranghi del fascio femminile. A notarla è il generale chiamato a ricoprire la carica di podestà di Avezzano, Guido Di Matteo, affascinato dalla sua bellezza e dalla sua audacia. Guido la corteggia insistentemente e le propone il matrimonio: per Francesca ciò significa affiancare un uomo di valore e diventare la donna più influente della città. Eppure, mentre si avvicina sempre più al cuore del fascismo, comincia a conoscerne la natura violenta: in città si moltiplicano le rappresaglie contro i dissidenti, le torture, gli atti di repressione. Anche contro gli amici di un tempo.
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