Pochi versi non bastano...

Pochi versi non bastano...

Il titolo della silloge allude alla spinta emotiva che sottende questa scrittura, alle intenzioni dell'autrice, Federica Feliziani, di provare attraverso la parola poetica a tradurre i molteplici sentimenti, le paure, i desideri che abitano il suo mondo emotivo. Il linguaggio che l'autrice impiega in queste pagine è lineare, a tratti prosastico, tutto teso a spiegare le infinite sfaccettature dell'amore in ogni sua forma, e fra tutti gli infiniti "modi" dell'amore certamente qui gioca un ruolo decisivo quello materno. Essere figlia e madre è una condizione, una consapevolezza che in queste pagine sembrano essere legate indissolubilmente; il mistero della nascita, sia esso un ricordo remoto delle proprie origini, sia esso invece un'esperienza recente e pulsante di chi ha dato la vita, racconta la stessa storia, lo stesso destino. Sono pagine spesso "amare" quelle che seguono, che pure, come scrive l'autrice nella sua breve premessa, nascono da un cuore entusiasta, da un animo "solare"; ma come scrive ancora Federica, c'è sempre "un rovescio della medaglia", un lato "oscuro", nella parte più nascosta di ognuno.
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