Una storia da raccontare

Una storia da raccontare

Sensazioni, ricordi, emozioni, tra la realtà rurale e l'urbanizzazione. La colonia delle suore e il militare. Le lotte studentesche, gli opposti estremismi, il terrorismo brigatista e stragista. La passione per le corse automobilistiche. La gioia e il rimpianto per essere stato pilota, ma non abbastanza professionista: "E sdegnavi le ruote coperte, fossero le turismo, le GT o i prototipi. Soprattutto se dovevi correrci in coppia nelle gare di durata. Che ti mangi ancora oggi le mani". La fede juventina da Anzolin a calciopoli, passando per la notte di Bruxelles: "Vi sta bene. Avete avuto quello che vi meritate. Ladri juventini. Vi piace la vostra bella coppa macchiata di sangue. Gli imbecilli non mancavano. Allora come oggi". I viaggi e la globalizzazione: "Belgrado, che c'era una manifestazione al giorno contro Milosevich. Ma a quel tempo faceva affari con l'occidente. E i morti avevano un altro valore". La crisi economica attuale: "Che fare?". Tu ridurresti del 50% prezzi e costi, al consumo, di beni, prodotti e servizi. E ridurresti gli stipendi e i salari del 20%".
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