Il destino degli aztechi

Il destino degli aztechi

14 agosto 1540. Hernán Cortés è vecchio e stanco. Ha realizzato i suoi progetti, conquistando la grande potenza del Messico e glorificando la corona di Spagna. Ma proprio la madrepatria ora vuole verificare la sua fedeltà, e quasi mette in dubbio il valore delle sue imprese. In questo grave frangente, dove tutte le sue certezze sembrano venir meno e anche la ricerca di una soluzione pare uno sforzo insormontabile, si verifica un fatto straordinario: Montezuma lo cerca. Lo spirito dell'ultimo imperatore azteco, morto anni prima, lo costringe a un faccia a faccia durante il quale si ripercorrono le ultime tappe della conquista del dorato impero precolombiano. Cortés non si sottrae, rivede se stesso quando, giovane pieno di ambizione e speranze, era disposto a tutto pur di ottenere la sua vittoria. Ma rivive anche tutte le sue incertezze, le ingenuità nel farsi manipolare dalla stupenda Malinche, scopre la debolezza e la rassegnazione di Montezuma, rinnova la stima nei confronti del suo nemico e il disprezzo per i suoi rozzi alleati.
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