Fragilità

Fragilità

La silloge di Annamaria Locatelli appare come una metafora globale sull'esistenza, con le sue incertezze, le sue imprevedibilità, immagini ricorrenti scorrono davanti ai nostri occhi, versi si rincorrono nel tratteggiare un disegno che parla da sé, un dipinto della vita con personaggi che camminano paralleli, uno accanto all'altro, incrociandosi talvolta, sperimentandosi ogni giorno, nel raggiungimento di un traguardo finale. I sogni compongono la loro vita e noi viviamo in loro e loro in noi, reciprocamente, nell'eterno attimo di un istante, lo stesso in cui vediamo la scia di una stella perdersi nell'immensità di una notte buia. Impariamo ogni giorno dai nostri errori, dal nostro ieri, impariamo a camminare dopo aver inciampato, a correre dopo aver trascinato le nostre gambe giorno dopo giorno. Ci aggrappiamo a ciò che troviamo per imparare ad avere fiducia nelle nostre forze e procedere fieri nel nostro cammino. Una via d'uscita appare la poesia, che, come una bacchetta magica, trascina i poeti in una dimensione parallela, in cui poter ritrovare la giusta direzione anche per la loro stessa esistenza.
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