La maschera

La maschera

Quanta distanza c'è tra i volti, tristi o sorridenti che siano, di chi ci sta intorno, e la verità dei sentimenti che ciascuno porta con sé? Soprattutto: quanta distanza c'è tra i comportamenti che si manifestano e quelli che, estremi e spesso distruttivi, possono esplodere all'improvviso, dinnanzi a un pretesto, a un suggerimento della vita? Interrogativi che nascono durante la lettura di questi racconti di Ida Caccavale, in cui tutto ciò che nelle premesse sembra appartenere al normale scorrere dell'esistenza - una casa, un marito, gli amici di sempre, un'associazione assistenziale - svela a un certo punto i suoi lati più abnormi. Ciò che fino a un attimo prima sarebbe parso mostruoso diventa un istante più tardi l'ovvia, e in un certo senso necessaria, conseguenza di premesse di cui il lettore non era al corrente. L'autrice ci porta così a contatto con gente che ammazza per gelosia o disperazione, ci fa incontrare una banda di "amazzoni incappucciate" e maschere di Carnevale che inquietano già dalla descrizione. Eppure in queste storie c'è spesso un margine che non viene riempito dal racconto e nel quale il lettore metterà le proprie personali angosce.
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