Caduti e memoria nella lotta politica. Le morti violente della stagione dei movimenti

Caduti e memoria nella lotta politica. Le morti violente della stagione dei movimenti

Il rapporto tra i movimenti degli anni settanta e la morte nasce come conseguenza delle tante vittime, dei numerosi caduti, negli scontri di piazza che caratterizzarono quegli anni. A trovare la morte nelle strade, militanti di entrambi gli schieramenti, molto spesso giovani. Tanto i militanti di destra quanto quelli di sinistra si trovarono in quei frangenti di fronte alla necessità di affrontare il tema della morte e del dolore. Nel volume si descrivono quindi le reazioni di fronte al lutto, la liturgia funebre, gli strumenti del ricordo utilizzando non solo gli strumenti classici della storia, come carte di archivio e organi di stampa, ma anche canzoni, video e tutti gli strumenti che oramai sempre più spesso sono al centro dell'attenzione del lavoro dello storico e che rappresentano un sempre più indispensabile corollario delle fonti tradizionali. Nell'analisi si è poi cercato di utilizzare non solo gli strumenti che da sempre appartengono al bagaglio dello storico ma anche mezzi presi in prestito da altre discipline nella convinzione sia necessaria una sempre maggiore interdisciplinarità alla volta di meglio analizzare l'irriducibile complessità propria delle comunità di uomini. Il quadro che ne emerge è quello di una liturgia in continua trasformazione in seguito ai tanti accadimenti e mutamenti di quegli anni ma anche, per certi versi e soprattutto in determinate fasi, fortemente debitrice alle tradizioni precedenti, dalle guerre mondiali ai partiti di massa.
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