Quaderno di comunicazione. 12.Emergenze, preveggenza

Quaderno di comunicazione. 12.Emergenze, preveggenza

A quanto sostengono gli autori di questo fascicolo, l'emergenza conviene. Essa apre varchi eccezionali alla regolamentazione ordinaria e all'ordinaria amministrazione della cosa pubblica in cui si muovono con spregiudicatezza i gruppi influenti, le organizzazioni malavitose e criminali. La globalizzazione dell'economia non marca i suoi tempi con quelli più lenti e faticosi delle democrazie; non riconosce sovranità statuali autonome; marcia veloce invece sulle autostrade del web, promuove governance spericolate, signori dei fini senza mezzi che non decidono più per nome e per conto della felicità pubblica; non hanno preoccupazioni per quelli che verranno; sovvertono l'etica dell'agire responsabile nel neodarwinismo di mercato. Come si è potuta verificare una mutazione tanto rapida quanto profonda? Le spiegazioni ci sarebbero tutte. La cecità previsionale deriva non tanto dal sentirsi tutto sommato bene in questo presente e dal compatire quelli che annegano al largo, quanto dall'interruzione nella trasmissione di memoria. Come dire che siamo più affascinati dai salti e dalle discontinuità della storia che dai suoi moniti. Domandarsi su cosa vediamo e rispetto a che cosa siamo ciechi significa modificare profondamente gli statuti di una paideia politica non più capace di presentire e prevedere, e perciò svuotata di ogni funzione progettuale.
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