L'eccezionalità del presente. Scrivere la grande guerra

L'eccezionalità del presente. Scrivere la grande guerra

L'eccezionalità dell'esperienza rappresentata dalla Grande Guerra è stata variamente descritta, raccontata e discussa, stagliandosi nell'orizzonte delle molteplici definizioni come evento dalle proporzioni apocalittiche. Come ha scritto Robert Musil, suggestionato come molti altri intellettuali suoi contemporanei dall'oscuro fascino della guerra, "le immagini conserveranno per sempre, per tutti i combattenti di questa guerra, l'eccezionalità del presente". L'eccezionalità del presente porta con sé, infatti, ora i contrassegni di un macabro accordo modulato sull'eternità dell'orrore, con la conseguente irrecuperabile disintegrazione di una visione piana del tempo e della storia, ora la necessità della memoria nella sua logica dimensione storica. La guerra acquista così centralità nel pensiero e nelle opere di coloro che ne esperirono con drammatica violenza l'insorgere, l'evolversi e gli effetti.
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