La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità . Nuova ediz.
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenersi al passo con la tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento del digitale, abbia saputo recepire immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al found footage, dalla pratica del remake all'intermedialità . Molte volte relegato al compito di produrre un calco del "reale", il fi lm costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali "usurati" della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo.