Acrylique

Acrylique

"Dentro il suo corpo vive la lava, ardente e calda. Tic tac, tic tac, tic tac... Non sentite il ticchettio della lancetta sul detonatore di questa bomba a orologeria che si aggira per Parigi in attesa di esplodere?" Stanislas, Stan, vent'anni, padre francese e madre algerina, cabila. Il cognome non lo dà mai, forse l'ha perfino dimenticato. Indossa scarpe consumate, pantaloni larghi e lunghi, cappucci e berretti per camuffarsi, per restare nell'anonimato. Stan osserva, accumula, studia, analizza. Non per distruggere. Ma per de-costruire. L'arte come forma suprema di vita. Rinnegando il mondo e la società: psicanalisi, capitalismo, consumismo. E creando una nuova filosofia materialista, che è rifiuto delle cose, rifiuto del possesso, rifiuto dell'amore e - di conseguenza - rifiuto di sé.
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